carico allenante e ciclicità
La capacità di prestazione sportiva viene sviluppata in primo luogo dagli stimoli che devono essere dosati in modo che abbiano un preciso effetto allenante. Tali stimoli sono definiti come "carico allenante". Ciò contribuisce allo sviluppo, al consolidamento ed al mantenimento dello stato di allenamento.
La teoria dell'allenamento fa una precisa distinzione nel carico allenante tra carico interno e carico esterno.
Il carico esterno è quello vinto ad ogni innalzamento del bilanciere in ogni singola ripetizione ed è programmabile e valutabile. La sua struttura viene caratterizzata dall'intensità, dalla durata e dall'entità degli stimoli.
Ogni carico esterno provoca una determinata reazione che produce i mutamenti fisiologici e biochimici nell'organismo (es. l'ipertrofia muscolare, bradicardia, ecc.) definita come carico interno. Quest'ultimo contraddistingue il grado di sforzo dell'atleta.
Conoscere le relazioni normative tra la struttura del carico esterno ed il carattere del carico interno, è uno degli elementi più importanti della programmazione dell'allenamento specialmente se esso è indirizzato a soggetti in età di sviluppo.
In tale contesto lo stimolo è dato dal carico allenante del "contenuto della seduta di lavoro", ovvero dalla somma del carico di lavoro proposto per ogni singola esercitazione in ogni seduta di allenamento, definibile con la scelta dalle esercitazioni (tipo e numero), del carico di lavoro, del numero di ripetizioni, del numero di serie, dei tempi di recupero e di pausa e della velocità di esecuzione.
La teoria dell'allenamento fa una precisa distinzione nel carico allenante tra carico interno e carico esterno.
Il carico esterno è quello vinto ad ogni innalzamento del bilanciere in ogni singola ripetizione ed è programmabile e valutabile. La sua struttura viene caratterizzata dall'intensità, dalla durata e dall'entità degli stimoli.
Ogni carico esterno provoca una determinata reazione che produce i mutamenti fisiologici e biochimici nell'organismo (es. l'ipertrofia muscolare, bradicardia, ecc.) definita come carico interno. Quest'ultimo contraddistingue il grado di sforzo dell'atleta.
Conoscere le relazioni normative tra la struttura del carico esterno ed il carattere del carico interno, è uno degli elementi più importanti della programmazione dell'allenamento specialmente se esso è indirizzato a soggetti in età di sviluppo.
In tale contesto lo stimolo è dato dal carico allenante del "contenuto della seduta di lavoro", ovvero dalla somma del carico di lavoro proposto per ogni singola esercitazione in ogni seduta di allenamento, definibile con la scelta dalle esercitazioni (tipo e numero), del carico di lavoro, del numero di ripetizioni, del numero di serie, dei tempi di recupero e di pausa e della velocità di esecuzione.
La ciclicita' dello stimolo
Stabilito il "contenuto" delle sedute di lavoro, è fondamentale impostare il giusto collocamento nel tempo del carico allenante il cui incremento tra le sedute di lavoro deve essere inserito quando è stata raggiunta la massima entità della supercompensazione sviluppata con l'allenamento precedente.
Ciò presuppone che i carichi di lavoro tra le varie sedute e tra i vari microcicli devono essere incrementati gradualmente e progressivamente, ma alternati da precise fasi di sfogo, nelle quali il carico deve diminuire, e fasi di riposo. E' in tali periodi che avviene l'ADATTAMENTO organico, e cioè l'insediamento di quei meccanismi che ripagano il lavoro effettuato, accrescendo così le riserve funzionali e predisponendo il sistema biologico ad un impegno più gravoso. Questo tipo di distribuzione dello STIMOLO-ADATTAMENTO deve avvenire mediante un'ORGANIZZAZIONE CICLICA per garantire la ripetizione dello stimolo in tempi utili e sfruttare la supercompensazione; tale organizzazione deve prevedere che il "contenuto" di ogni singola seduta di lavoro sia articolata in modo da creare dei cicli di lavoro consequenziali (MICROCICLI), in ognuno dei quali vengono proposti una serie di compiti che sono il presupposto per quelli successivi in modo da razionalizzare al massimo i processi di costruzione dell'allenamento.
Stabilito il "contenuto" delle sedute di lavoro, è fondamentale impostare il giusto collocamento nel tempo del carico allenante il cui incremento tra le sedute di lavoro deve essere inserito quando è stata raggiunta la massima entità della supercompensazione sviluppata con l'allenamento precedente.
Ciò presuppone che i carichi di lavoro tra le varie sedute e tra i vari microcicli devono essere incrementati gradualmente e progressivamente, ma alternati da precise fasi di sfogo, nelle quali il carico deve diminuire, e fasi di riposo. E' in tali periodi che avviene l'ADATTAMENTO organico, e cioè l'insediamento di quei meccanismi che ripagano il lavoro effettuato, accrescendo così le riserve funzionali e predisponendo il sistema biologico ad un impegno più gravoso. Questo tipo di distribuzione dello STIMOLO-ADATTAMENTO deve avvenire mediante un'ORGANIZZAZIONE CICLICA per garantire la ripetizione dello stimolo in tempi utili e sfruttare la supercompensazione; tale organizzazione deve prevedere che il "contenuto" di ogni singola seduta di lavoro sia articolata in modo da creare dei cicli di lavoro consequenziali (MICROCICLI), in ognuno dei quali vengono proposti una serie di compiti che sono il presupposto per quelli successivi in modo da razionalizzare al massimo i processi di costruzione dell'allenamento.
Questa organizzazione della fase temporale a lunga scadenza, articolata tra MICROCICLI (periodi di breve durata, settimanale) e MESOCICLI (periodo di media durata, mensile, formato dalla successione di più micricicli), nel mondo dello sport viene chiamata